Il parco è un museo a cielo aperto della storia degli indiani anasazi. Si tratta del nome che i navajo diedero agli indiani che li precedettero in qst terre (in lingua significa qlc tipo “popolo antico”).
Si passa dalle prime costruzioni nel terreno del 500-600 a.d. agli ultimi villaggi costruiti all’interno di insenature che si sono create nella roccia 1300 a.d. In pratica in cima a strapiombi ci centinaia di metri e poco sotto l’apice del monte la roccia ha creato delle insenature di 50-60 x 100-120 metri dove gli anasazi hanno costruito le loro dimore in mattoni ricavati dalla roccia sottostante.
Si tratta di un ritorno, di cui nn si conoscono le motivazioni, a caverne dove avevano abitato centinaia di anni prima come “primitivi” senza ancora avere l’uso di case. I villaggi sono strepitosi, a strapiombo sulla valle, coompleti di ogni formazione sociale come piazza, magazzini x cibo. Per raggiungergli gli anasazi si arrampicavano sulla parete mentre noi ci arriviamo con una stradina nel bosco che tra vari dislivelli ci porta nella piazza principale.
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